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Fake news cosa sono, come individuarle e come fermarle

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Fake News cosa sono

come individuarle e come fermarle

 

 by Flavio Crinelli

  4 Aprile 2018 – post 🇮🇹   time: 5min    

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Notizia di queste ore è la presa di posizione della Commissione Europea contro la diffusione delle fake news, le notizie false che quotidianamente impazzano sulle bacheche dei nostri social network. La Commissione Europea lunedì ha istituito un gruppo formato da 39 specialisti in notizie false e disinformazione online, incaricato di individuare e contrastare la proliferazione delle fake news.

Come si evince dalle dichiarazioni della Dott.ssa Marya Gabriel, Commissaria Europea per l’economia, la lotta alle notizie false e la questione della responsabilità sulla divulgazione dell’informazione è una priorità per l’Europa.

 

“La questione della responsabilità e del ruolo delle piattaforme online e dei social network è tra le nostre priorità.”

Marya Gabriel – Commissaria europea per l’economia e le società digitali

 

Ma facciamo un passo indietro e proviamo a spiegare cosa sono le fake news e come riuscire ad individuarle e fermarle.

Fake News cosa sono?

Partiamo dal presupposto che narrare o raccontare una storia richiede, da parte del narratore, l’assunzione delle responsabilità di trasparenza e sincerità. Il racconto è un patto tra mittente e ricevente che si dovrebbe basare sulla verità dei fatti. Pensiamo ad esempio alla parola comunicazione, la parola che definisce l’atto del comunicare, del trasmettere e diffondere messaggi. La parola comunicare deriva dal latino communicare un verbo collegato alla parola communis vale a dire comune, mettere quindi in comunione (relazione) due o più persone. Alla base di questa relazione non può che esserci la verità altrimenti sarebbe una relazione malsana e priva di fondamento.

Ma sappiamo benissimo che nel corso della storia, in tutte le epoche, chi ha avuto il compito di comunicare e trasmettere le informazioni non sempre è stato trasparente e il più delle volte è stato pesantemente condizionato dalle autorità vigenti in quella determinata epoca storica. Quante volte abbiamo sentito dire la frase “la storia viene sempre scritta dai vincitori”, alludendo al fatto che la versione ufficiale della storia sia condizionata, se non progettata a tavolino, dai vincitori di un preciso conflitto. 

E perché oggi dovrebbe essere diverso?

Oggi, le notizie diffuse con l’intento di disinformare e di manipolare il pubblico, vengono chiamate con il termine fake news, letteralmente notizie false. Le fake news toccano tutti gli aspetti dell’informazione, ma a fare più scalpore sono quelle utilizzate per la propaganda politica e per manovrare il consenso elettorale, come è accaduto per le ultime elezioni americane e per il referdum inglese sulla Brexit.

Ma perché se ne parla così tanto e sembra non poter esserci un rimedio?

Fino a pochi anni fa queste notizie venivano veicolate solamente dai media di massa (tv, radio, stampa, etc.) e questo problema non veniva minimamente preso in considerazione dall’opinione pubblica. Solo pochi si chiedevano se le informazioni che circolavano erano libere e trasparenti. C’era pochissima coscienza in tal senso.

Mentre oggi, anche se internet e i social network hanno reso questo problema più diffuso e più penetrante, si è instaurata una sensibilizzazione sul tema più elevata e ciò si sta traducendo in priorità per chi si occupa di vigilare sull’informazione.

Fake News come individuarle

Ecco 10 consigli per individuare e verificare se una notizia che leggiamo online è vera oppure si tratta di una fake news. Riportiamo letteralmente l’articolo della BBC “Fake news: Universities offer tips on how to spot it” in cui l’autore ha intervistato due docenti universitari britannici, esperti di comunicazione digitale: il dott. Philip Seargeant, che tiene lezioni di linguistica applicata presso la Open University e il dott. Andrew Bell, del Methods Institute della Sheffield University. (Per leggere l’articolo originale clicca qui.)

 

1. Controlla la fonte

Per prima cosa, dice il dott. Seargeant, è fondamentale controllare la fonte della notizia e cercare di capire se è attendibile. Quindi, controlla l’URL (l’indirizzo web del sito es. www.nomedominio.com) del sito in questione e sii scettico se la storia proviene da un’organizzazione di cui non hai mai sentito parlare.

 

2. La notizia è uscita solo da una fonte?

Controlla se la notizia è uscita o segnalata da più fonti. In tal senso ci sono dei siti di verifica, come Snopes o factcheck.org che possono aiutarti nell’individuare le fonti di una determinata notizia.

“Se tutto proviene dalla stessa fonte, è probabile che sia altamente discutibile, ma se hai due o tre organizzazioni media che riportano la notizia, probabilmente è più convincente.” 

Dott. Seargeant

 

3. Qual è il programma?

Un controllo al programma editoriale del sito può aiutarti a capire se il sito sia attendibile o meno. Molti dei siti di fake news sono molto confusionari e non hanno un programma editoriale ben definito, saltano da un argomento all’altro. Controlla anche l’autore e le sue motivazioni.

 

4. Vai oltre il titolo

Alcune notizie false sono prodotte per fare satira ed ironia, ma a volte possono trarre in inganno. Quindi, leggi correttamente il titolo e l’articolo e assicurati che non siano fatti apposta per far ridere “stile Lercio” (Nota Personale).

 

5. Media mainstream e media indipendenti

Alcune persone credono che i “media mainstream siano completamente di parte“, dice il dott. Seargeant e quindi prendono per buono tutte le varie informazioni indipendenti, ma che spesso non sono fonti verficate. Fai sempre dei check tra fonti maintsream (commerciali/ufficiali) e fonti indipendenti.

 

6. Verifica i dati

Assicurati di sapere se le cifre riportate siano verosimili. Come dice il dott. Bell “Probabilmente ci si può fidare se il numero viene preso da un rapporto nazionale o internazionale di un ufficio statistico, o da un’indagine condotta da una rinomata società di ricerca o da un’istituzione scientifica“.

 

7. Controlla i Sondaggi

Controlla la dimensione del campione. I sondaggi devono essere abbastanza grandi per essere sicuri che il risultato non sia uscito per caso. Di solito, dovrebbe essere di almeno 1.000 intervistati per consentire un margine di errore fino a tre punti percentuali. “Più è piccolo il campione, maggiore è la probabilità che il risultato sia una aberrazione casuale afferma il dott. Bell.

 

8. Grande non vuol dire Meglio

Un campione ampio non significa sempre che il risultato sia corretto. Se le persone intervistate non sono rappresentative della popolazione a cui siamo interessati, i risultati non saranno accurati, afferma il dott. Bell. Ad esempio, nel 1936 un sondaggio di 2,4 milioni di persone per una rivista ha completamente sbagliato il risultato delle elezioni generali americane. Questo perché il sondaggio è stato inviato agli abbonati della rivista, che erano generalmente più ricchi rispetto alla maggior parte degli americani.

“Mentre le società di sondaggi fanno del loro meglio per correggerle (e spesso sbagliano), altri sondaggi su giornali o Twitter potrebbero non essere così accurati“, afferma il dott. Bell.

 

9 – L’articolo riprende l’esatto sondaggio?

Controlla che la cosa che viene misurata sia ciò di cui parla l’articolo. Ad esempio, nel 2015 un titolo del Sun ha affermato che un musulmano britannico su cinque era solidale con i jihadisti. Ma l’anno scorso l’Independent Press Standards Organisation ha dichiarato che il titolo era “significativamente fuorviante” poiché era stato basato su un sondaggio che non aveva menzionato affatto la jihad.

 

10 – Controlla il contesto

“Solo perché un numero sembra drammatico, non significa che la situazione sia drammatica e non si può estrapolare dall’esatto contesto“, afferma il dott. Bell. “Ad esempio, la Banca d’Inghilterra ha recentemente aumentato i tassi di interesse, per la prima volta in 10 anni, ma i tassi che sono stati aumentati erano i più bassi nella storia della banca dal 17 ° secolo.”

Fake News come fermarle

L’abbiamo fatto tutti, almeno una volta. Abbiamo visto comparire una notizia sorprendente sulla nostra bacheca social e non abbiamo potuto fare a meno di ricondividerla. Ma solo più tardi ci siamo resi conto, o qualcuno ci ha informato, che la notizia era palesemente una fake news. Forse abbiamo cancellato il post, o molto più probabilmente dopo pochi minuti ci siamo scordati dell’accaduto. Sta di fatto che però abbiamo contribuito alla diffusione di una falsa notizia.

Purtroppo questa cosa capita molto spesso, a volte senza rendercene conto. Ed è proprio questo “sistema inconsapevole” che scaturisce la veloce proliferazione delle fake news.

E le fake news, in particolare per i loro titoli sorprendenti e sensazionalistici, hanno la tendenza a diffondersi molto più rapidamente rispetto alle notizie verificate, traendo vantaggio dalla propensione ad essere ricondivise.

Quale ruolo, quindi, dovrebbero avere le società di social media come Facebook, Twitter e YouTube, nel combattere la disinformazione virale? E quali comportamenti dobbiamo avere noi utenti?

Recentemente Facebook sta sperimentando dei sistemi per affrontare direttamente il problema: ad esempio già da qualche mese sta testando negli Stati Uniti un’opzione per dare più riferimenti sull’autore dell’articolo, come ad esempio la pagina Wikipedia dell’autore; oltre alla più nota opzione per contrassegnare i post come “fake news” che però non ha dato i frutti sperati. 

Questo è solo l’inizio a mio avviso e tutti i social network dovrebbero prendere in considerazione l’implementazione di sistemi “anti-fake news”.

Il grosso del lavoro sta a noi però. Dobbiamo assumerci maggiori responsabilità e avere un senso più critico verso quello che leggiamo. Più in generale, dobbiamo avere più consapevolezza di quello che facciamo su internet e dei rischi che comportano le nostre azioni. Solo così saremo in grado di utilizzare correttamente i social network e porre fine a cattive abitudini, come appunto la condivisione di fake news.

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Note sull’autore:

Flavio Crinelli è co-fondatore di Numidio ed esperto di Digital Marketing e Social Media Management. Si occupa da anni della gestione di campagne marketing sul web, della creazione di contenuti per i social media e di sviluppare percorsi formativi in questi settori.

 

Foto credits post “Fake news cosa sono, come individuarle e come fermarle”: Header Photo by Kayla Velasquez on Unsplash


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