Digital Marketing: cos’è successo nel 2018

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Come scriveva a inizio anno Flavio, il mondo digitale è in continua evoluzione e noi, in quanto persone, professionisti e aziende che vivono e comunicano tramite il web ogni giorno, dobbiamo evolverci di conseguenza cercando, al tempo stesso, di renderlo anche un “posto” migliore.

Non è un caso che tra gli addetti ai lavori del settore ci si stia iniziando a interrogare su come progettare una comunicazione digitale che sia meno possibile invasiva, aggressiva e fuorviante nei confronti delle persone che per un servizio, un’informazione o un acquisto si trovino a navigare sul web.

Le vecchie logiche di vendita non funzionano più e il marketing non ha nulla a che vedere con chi urla più forte il prezzo ribassato delle proprie arance nel caos del mercato.

L’anno sta per finire e anche noi di Numidio, come tutti, dobbiamo tirare le somme e raccogliere gli highlights del 2018 da cui ripartire nel 2019. Vediamone alcuni.

 

Il caro vecchio sito web “va ancora forte”

Il 2018 con casi come quello di Cambridge Analytica (per elencarne uno solo) ci ha dimostrato che i Social non sono immortali né infallibili e che i siti web, lungi dall’esser morti, si riconfermano come l’unico “luogo” del web su cui un’azienda può far davvero affidamento.

Come spesso ripetono Matteo e Flavio durante i nostri corsi di formazione, il sito web è proprietà esclusiva di chi acquista il dominio e l’hosting nonché il punto di partenza, l’hub da cui si dirama tutta la presenza online dell’azienda o del libero professionista.

I siti web del 2018:

  • sono responsive e fruibili da tutti i dispositivi desktop e mobile;
  • presentano una grafica pulita ma d’impatto;
  • lavorano con le animazioni e con l’utilizzo del microcopy per migliorare l’esperienza dell’utente.

In poche parole, sono pensati sia per venire incontro agli obiettivi di business dell’imprenditore, sia per aiutare le persone a trovare quel che cercano.

 

Photo by Hal Gatewood on Unsplash

I flussi automatici di e-mail ci aiutano a nutrire il rapporto con i nostri clienti

L’Email Marketing, se inserito in una più ampia strategia, può essere decisivo per il raggiungimento dei nostri obiettivi di business.

Tramite le automazioni possiamo creare un vero e proprio percorso immersivo per gli iscritti alla nostra mailing list. Ad esempio, possiamo:

  • curare la relazione con i clienti acquisiti, informandoli e proponendo offerte “fedeltà”;
  • coinvolgere i lead (contatti) accompagnandoli per mano alla conversione.

Tutto questo ha bisogno di un flusso di e-mail ben progettato, di testi realmente informativi, immagini e video d’impatto e call to action coinvolgenti.

La parola d’ordine è creare valore reale per le persone.

 

Il Social Media Marketing non è vendita diretta

C’è bisogno di lavorare di più sul modo in cui imprenditori, aziende e piccoli artigiani percepiscono i Social Media.

Una strategia di Social Media Marketing da sola non fa vendere più sedie, eppure è un investimento. E allora come si fa?

Dipende. Dipende dagli obiettivi di business, dallo stile comunicativo dell’azienda e dal professionista con cui si decide di collaborare. Qualunque sia la scelta fatta, l’importante è avere ben chiaro che per “luoghi” diversi, nel web come nella vita reale, serve una comunicazione diversa.

Sui Social le persone non vanno per acquistare qualcosa bensì per distrarsi, rimanere in contatto con gli amici, raccontarsi e leggere notizie.

Va da sé che un’azienda che si inserisce prepotentemente con il suo post promozionale in un flusso fatto di foto di gattini, video alle Maldive del compagno del liceo e, perché no, l’ultima notizia di attualità che desta sdegno, sicuramente non è ben accetta.

Mark Zuckerberg stesso se n’è reso conto e, nel corso del 2018, ha modificato l’algoritmo di Facebook più volte in modo da far comparire nel feed delle persone più post degli amici e meno post delle aziende.

Lavorare sui Social significa entrare nella vita privata delle persone in momenti in cui non si vuole essere bombardati dalle offertone last minute o da notifiche moleste di bot su Messenger calibrati male. Anche qui, il focus rimane sulla creazione di contenuti rilevanti per chi ci segue; contenuti che creino valore, risolvano un problema e raccontino una storia.

 

Photo by NordWood Themes on Unsplash

Il 2018 in sintesi: i nostri takeaways

Nel 2018 la tendenza è stata quella di andare incontro agli utenti che non sono più utenti bensì persone. Si è parlato molto di Human Centered Design e di Storytelling, ma anche di automazione, bot e intelligenza artificiale.

La sfida per chi si occupa di digitale, per il 2019 e gli anni a venire, è proprio quella di riuscire a trovare un punto di contatto tra la tecnologia e l’automazione e il rapporto con gli esseri umani che si trovano dall’altra parte dello schermo.

È una ricerca aperta, che noi di Numidio continueremo a fare cercando sempre di tendere verso gli altri.

 

 
Note sull’autrice:

Chiara lavora come Social Media & Community Manager, Copywriter e Web Content Editor. Le piacciono i clienti felici, il caffè e la sua relazione a lungo termine con il Pilates.

Foto credits post “Digital Marketing: cos’è successo nel 2018”: Header Photo by rawpixel on Unsplash


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